Nel 1862 il nome “Irpina” veniva aggiunto a quello di Altavilla per distinguerla da altri 4 comuni del Regno che portavano lo stesso nome. Il 2 ottobre del 1870 anche Roma Pontificia veniva annessa al Regno d’Italia. In questo periodo Altavilla inizia la sua storia moderna: nel 1866 l’ing. Primo Lattanzi scopre l’esistenza dello Zolfo nel sottosuolo e pochi anni dopo ha inizio lo sfruttamento dei vasti giacimenti. Altavilla assume il ruolo di paese industriale in un’ Irpinia tutta contadina. Il paese si sviluppa urbanisticamente ed ai lati dell’antica via delle Pietre (oggi Corso Garibaldi) sorgono nuovi fabbricati, così pure la via cimitero (oggi via Capone), il largo Tiglio (oggi Piazza Fratelli Severini) e la via della Foresta (oggi via Di Noia e Via Mazzini) vedono sorgere ai propri lati alte costruzioni. La povertà assoluta degli altavillesi è finita. Vengono edificati lussuosi palazzi con grandi sale tra i quali spiccano per l’eleganza e la sontuosità i palazzi: Capone, Salerno, Caruso, etc. Nel 1874 viene aperto l’Ufficio Postale che nel 1886 si arricchisce del telegrafo. Il fiume Sabato e la miniera, che sorge sulle sue rive, iniziano un vero duello: la miniera che si espande nelle viscere della terra a livelli sempre più profondi ed il fiume che con i suoi periodici straripamenti ne ostacola il funzionamento. Dal 1875, anno del primo allagamento, gli straripamenti verranno ricordati con l’anno e l’altezza raggiunta dall’acqua sul piazzale. Le inondazioni del fiume Sabato si alternano ai terremoti. Il 29 Agosto 1880 una forte scossa di terremoto scuote l’Irpinia e la danneggia gravemente.Altavilla ne esce indenne e San Bernardino da Siena, protettore del paese, viene lodato e ringraziato nel ricordo delle sue parole: “Altavilla tremerà, ma non cadrà”. Un comportamento che la gente di Altavilla ripeterà 100 anni dopo in occasione del terremoto del 23 novembre del 1980. Nel settembre del 1887 un’epidemia di colera provoca la morte di 103 persone, una vera strage. Nell’occasione il palazzo comitale veniva utilizzato come lazzaretto. Intanto fervevano i lavori per la costruzione della Ferrovia Avellino – Benevento che avrebbe dato un notevole impulso all’economia di Altavilla. Nel 1898 le acque del Serino attraversavano il territorio altavillese nel nuovo acquedotto per l’approvvigionamento di Napoli. Nel 1900 l’uccisione del Re Umberto I suscita una profonda commozione in tutto il paese ed il Consiglio comunale delibera di chiamare con il nome del Re defunto l’antica centralissima via delle pietre.
Pagina aggiornata il 06/06/2024